L'editoriale

ESSERE SEGNI DI SPERANZA E PACE IN UN MONDO DISPERATO

di don Enrico, parroco

In occasione della Solennità di Tutti i Santi e della Commemorazione dei nostri fratelli defunti vi lascio a questa profonda riflessione di Papa Leone XIV, tenuta alla Udienza generale di mercoledì 15 ottobre 2025, in piazza San Pietro a Roma.

“(,,,) La nostra vita è scandita da innumerevoli accadimenti, colmi di sfumature e di vissuti differenti. A volte ci sentiamo gioiosi, altre volte tristi, altre ancora appagati, oppure stressati, gratificati o demotivati. Viviamo indaffarati, ci concentriamo per raggiungere risultati, arriviamo a conseguire traguardi anche alti, prestigiosi. Viceversa, restiamo sospesi, precari, in attesa di successi e riconoscimenti che tardano ad arrivare o non arrivano affatto. Insomma, ci troviamo a sperimentare una situazione paradossale: vorremmo essere felici, eppure è molto difficile riuscire a esserlo in modo continuativo e senza ombre. Facciamo i conti con il nostro limite e, allo stesso tempo, con l’insopprimibile spinta a tentare di superarlo. Sentiamo nel profondo che ci manca sempre qualcosa. In verità, non siamo stati creati per la mancanza, ma per la pienezza, per gioire della vita e della vita in abbondanza, secondo l’espressione di Gesù nel Vangelo di Giovanni (cfr 10,10). Questo desiderio abissale del nostro cuore può trovare la sua risposta ultima non nei ruoli, non nel potere, non nell’avere, ma nella certezza che c’è qualcuno che si fa garante di questo slancio costitutivo della nostra umanità; nella consapevolezza che questa attesa non sarà delusa o vanificata. Tale certezza coincide con la speranza. Ciò non vuol dire pensare in modo ottimistico: spesso l’ottimismo ci delude, vede implodere le nostre attese, mentre la speranza promette e mantiene…Gesù Risorto è la garanzia di questo approdo! È Lui la fonte che soddisfa la nostra arsura, l’infinita sete di pienezza che lo Spirito Santo infonde nel nostro cuore. La Risurrezione di Cristo, infatti, non è un semplice accadimento della storia umana, ma l’evento che l’ha trasformata dall’interno. Pensiamo a una fonte d’acqua. Quali sono le sue caratteristiche? Disseta e rinfresca le creature, irrora la terra, le piante, rende fertile e vivo ciò che altrimenti resterebbe arido. Dà ristoro al viandante stanco offrendogli la gioia di un’oasi di freschezza. Una fonte appare come un dono gratuito per la natura, per le creature, per gli esseri umani. Senza acqua non si può vivere. Il Risorto è la fonte viva che non inaridisce e non subisce alterazioni. Resta sempre pura e pronta per chiunque abbia sete. E tanto più gustiamo il mistero di Dio, tanto più ne siamo attratti, senza mai restare completamente saziati. Sant’Agostino, nel decimo Libro delle Confessioni, coglie proprio questo inesauribile anelito del nostro cuore e lo esprime nel celebre Inno alla bellezza: «Effondesti la tua fragranza, e respirai e anelo verso di te, gustai e ho fame e sete; mi toccasti, e arsi di desiderio della tua pace» (X, 27, 38). Gesù, con la sua Risurrezione, ci ha assicurato una permanente fonte di vita:
Egli è il Vivente (cfr Ap 1,18), l’amante della vita, il vittorioso su ogni morte. Perciò è in grado di offrirci ristoro nel cammino terreno e assicurarci la quiete perfetta nell’eternità. Solo Gesù morto e risorto risponde alle
domande più profonde del nostro cuore: c’è davvero un punto di arrivo per noi? Ha senso la nostra esistenza? E la sofferenza di tanti innocenti, come potrà essere riscattata? Gesù Risorto non fa calare una risposta “dall’alto”,ma si fa nostro compagno in questo viaggio spesso faticoso, doloroso, misterioso. Solo
Lui può riempire la nostra borraccia vuota, quando la sete si fa insopportabile. Ed Egli è anche il punto di arrivo del nostro andare. Senza il suo amore, il viaggio della vita diventerebbe un errare senza meta, un tragico errore con una destinazione mancata.
Siamo creature fragili. L’errore fa parte della nostra umanità, è la ferita del peccato che ci fa cadere, rinunciare, disperare. Risorgere significa invece rialzarsi e mettersi in piedi.
Il Risorto garantisce l’approdo, ci conduce a casa, dove siamo attesi, amati, salvati. Fare il viaggio con Lui accanto significa sperimentare di essere sorretti nonostante tutto, dissetati e rinfrancati nelle prove e nelle fatiche che, come pietre pesanti, minacciano di bloccare o deviare la nostra storia. Carissimi, dalla
Risurrezione di Cristo sgorga la speranza che ci fa pregustare, nonostante la fatica del vivere, una quiete profonda e gioiosa: quella pace che Lui solo ci potrà donare alla fine, senza fine.”

GIORNATA DI SPIRITUALITA’

Invito da parte del Parroco: FAMIGLIE e ADULTI 

Carissimi/e, all’inizio di un nuovo Anno pastorale, mentre ringrazio tutti voi per la testimonianza di fede e la disponibilità che mettete nel servire la Comunità sono ad invitarvi caldamente ad un momento spirituale con il quale continuare il nostro cammino che ho pensato come incontro di esperienze durante l’anno. Il primo momento è quello della “Roccia”, cioè il fondare e il rifondare la nostra vita sulla sua Parola.  Questa è la proposta:

Domenica 23: GIORNATA DI SPIRITUALITA’ 
PRESSO L’ABBAZIA, IL MONASTERO DI VIBOLDONE

Ci organizzeremo a suo tempo per l’orario di partenza e la messa a disposizione delle auto, avremo a disposizione anche un pulmino (qualcuno/a si renda disponibile come referente)

Ore 10.15:  S. Messa in Monastero

Coffee Break: offerto dalle Monache

Pranzo al sacco (condividiamo insieme, qualcuno/a si renda disponibile come referente)

Ore 14.30: offerta di Meditazione da parte di una Sorella claustrale

Silenzio - reazione alla parola in gruppo

Conclusione e rientro

Segnate sull’agenda, e fate circolare la proposta. Entro domenica 16 novembre inviatemi le vostre adesioni su WhatsApp o direttamente a me; le Sorelle claustrali ci tengono ad accoglierci bene.

CATECHESI LITURGICA SULLA S. MESSA

presso la chiesa parrocchiale di San Gerardo - Monza (possibilità di parcheggio con accesso da Largo Esterle)

Tre incontri di catechesi liturgica sulla Santa Messa

per giovani, adulti e animatori liturgici.

Lunedì 3 novembre, ore 21.00: RITORNO ALLE FONTI

 

Lunedì 10 novembre, ore 21.00: LA MENSA DELLA PAROLA. La lettura liturgica della Scrittura

 

Lunedì 17 novembre, ore 21.00: FATE QUESTO IN MEMORIA DI ME. Gesti e parole della liturgia eucaristica

 

con don Cesare Pavese, Collaboratore del Servizio per la Pastorale Liturgica diocesana.

OPEN DAY SCUOLA DELL'INFANZIA "CUORE IMMACOLATO DI MARIA"

 

PRESENTAZIONE DEL

PROGETTO EDUCATIVO-DIDATTICO

e  VISITA DELLA SCUOLA 

GIOVEDì 27 NOVEMBRE 2025

ORE 17.30 -19.00

 

LABORATORIO PER BAMBINI

SABATO 17 GENNAIO 2026

ORE 10.00 -12.00

Per informazioni ed iscrizioni all'Open Day, visita

https://www.infanziacimcristore.it

 

OPEN DAY SEZIONE PRIMAVERA

PRESENTAZIONE 

OFFERTA FORMATIVA

e  VISITA DEGLI SPAZI

GIOVEDì 4 DICEMBRE 2025

ORE 17.30 -19.00

SABATO 17 GENNAIO 2026

ORE 10.00 -12.00

 

Per informazioni ed iscrizioni all'Open Day, visita

https://www.infanziacimcristore.it

Sostegno alla povertà

Nelle chiese della comunità pastorale, a cura della San Vincenzo della Comunità di San Francesco e della Caritas, una domenica al mese portando prodotti e generi alimentari alle S. Messe.

Raccolta del 8 e 9 NOVEMBRE 2025

Prodotti:  OLIO - CAFFE' - ZUCCHERO

 

 

SPAZIO ANZIANI

I volontari Caritas ti aspettano alle ore 15.00, secondo il seguente calendario
presso il Centro Parrocchiale - Parrocchia Sacra Famiglia, via Muratori, 3 per condividere del tempo insieme.

Venerdì 7 novembre, siete tutti inviati a partecipare all'iniziativa: 
 

"NON E' MAI TROPPO TARDI" 

 

dove vi verrà presentato un laboratorio di Stimolazione Cognitiva e un laboratorio di digitalizzazione  con la partecipazione dei ragazzi della scuola Hensemberger.

 

GUARDAROBA DI SAN FRANCESCO

Presso l'oratorio Alberto Marvelli, parrocchia Cristo Re

È un’iniziativa promossa da anni in Parrocchia, finalizzata a sperimentare in concreto i valori della sobrietà, del riciclo, dello scambio disinteressato.

Secondo le indicazioni delle volontarie, vengono raccolti capi seminuovi e nuovi per bambino, ragazzo, donna e uomo, che durante le aperture sono ceduti su offerta libera, a sostegno delle attività dell’Oratorio.

 

PROSSIME APERTURE:

19 OTTOBRE,  23 NOVEMBRE, 14 DICEMBRE

 

 

Misa de difuntos

Continua l’intenzione di vivere un momento di comunione tra nazionalità e realtà diverse:

Venerdì 24 ottobre

Ogni ultimo venerdì del mese, nella Chiesa Sacra Famiglia, la S. Messa delle ore 18.30 avrà la presenza anche dei nostri fratelli e sorelle latinoamericani. Un cesto, posto sul tavolino a metà chiesa, raccoglierà i nomi dei defunti che si vorranno ricordare, oppure un’intenzione particolare, per cui pregare. Verranno poi portati all’altare e presentati al Signore. Puoi preparare prima, a casa tua, il tuo foglietto che depositerai poi in questo cesto.

GIUBILEO 2025 - PELLEGRINI DI SPERANZA

Per approfondire il senso di questo Giubileo

di don Enrico

“Peregrinantes in spem”, “Pellegrini di speranza”, questo il titolo scelto dalla Santa Sede per condurre questo lungo Anno Santo di Giubileo 2025: dopo l’anno giubilare straordinario per la misericordia, Papa Francesco punta sul movimento e il pellegrinaggio di chi fonda il proprio esistere sulla speranza. La speranza che risponde ad un nome e un volto, quello di Gesù Cristo, annunciato «fino alle periferie del mondo» come da “mandato” del Magistero di Jorge Mario Bergoglio. Nella lettera che ha seguito la Bolla di Indizione sul Giubileo 2025, Papa Francesco scrive al prefetto Mons. Fisichella per inquadrare i temi chiave di questo anno dedicato alla speranza, che quasi sembra un “controsenso” rispetto al grado di pericolosità e tensione internazionale che ha raggiunto la geopolitica mondiale. «Dobbiamo tenere accesa la fiaccola della speranza che ci è stata donata, e fare di tutto perché ognuno riacquisti la forza e la certezza di guardare al futuro con animo aperto, cuore fiducioso e mente lungimirante», ha scritto Papa Francesco nel messaggio di apertura di questo Giubileo 2025. Serve ricordarci delle origini e di quella vittoria di Cristo che già ha superato morte e peccato, ma serve anche recuperare il senso di fratellanza globale: «il Giubileo potrà favorire la ricomposizione di un clima di speranza e di fiducia», proprio come potenziale rinascita di cui l’umanità sente l’urgenza davanti al caos generale. Il motto sui “Pellegrini di speranza” è esattamente questo movimento che il cuore dell’uomo può sperimentare verso una grazia, una speranza che si fa incontro: nell’intercessione della Vergine Maria, Madre di tutti, l’Anno Santo al via sia «un intenso anno di preghiera, in cui i cuori si aprano a ricevere l’abbondanza della grazia, facendo del “Padre nostro”, l’orazione che Gesù ci ha insegnato».